La dermatologia è un ambito classico per il farmacista preparatore, e con la galenica in effetti il ventaglio di opportunità che si apre di fronte al prescrittore è notevole.   Oltre alla possibilità di associare differenti principi attivi e di personalizzarne i dosaggi, che resta sempre una considerevole arma terapeutica, il valore aggiunto più importante è dato dalla personalizzazione della base. La pelle invecchiando, cambia, per questo è opportuno  valutare le specifiche della cute  individuando successivamente la miglior formula per il nostro prodotto.

Le preparazioni per uso topico sono di differenti tipologie: si spazia dagli unguenti fino ad arrivare ai gel, alle paste, alle creme che possono essere idrofile o idrofobe o in certi casi multifasiche, di diversa viscosità, con contenuto in grassi maggiore o minore, dotate di proprietà reologiche differenti. Esistono poi altre basi per il trattamento di aree cutanee specifiche come ad esempio le schiume, particolarmente adatte per le zone caratterizzate da peluria, le lozioni, le lacche ungueali e altro ancora.

In prima battuta sembrerebbe che il tipo di base debba essere considerando unicamente l’area da trattare, tuttavia sono molti di più gli aspetti da prendere in esame, uno su tutti la quantità di prodotto da impiegare che cambia in base all’area di applicazione e alla durata della terapia da prescrivere.   La scelta della base  infatti è un aspetto fondamentale  della terapia in dermatologia e si può senz’altro parlare degli eccipienti come se fossero un secondo medicamento. Essi infatti determinano  effetti differenti sullo strato corneo, agendo sul meccanismo di assorbimento degli attivi e modificandone il rilascio. La base deve essere scelta anche dopo aver valutato la tipologia di lesione da trattare, che potrebbe essere secca oppure umida.